Doppio colpo green della Vibonese. Nei giorni scorsi, infatti la compagine calabrese ha ufficializzato gli arrivi di Giovanni Aronica e Simone Di Meglio, entrambi nati nel 2004. Cognomi noti ai tifosi del Messina che, all’alba del nuovo millennio, hanno visto in azione i rispettivi padri dei nuovi calciatori rossoblù. I due ventenni, figli di rocciosi difensori centrali, non hanno però seguito le orme dei genitori per quanto riguarda i ruoli: Aronica, proveniente dal Ticino, è un centrocampista mentre Di Meglio, all’Ischia nella scorsa stagione, si sta mettendo in luce come esterno d’attacco. Molto simile, invece, l’iter calcistico di entrambi. Cresciuti nelle giovanili di squadre campane, hanno maturato significative esperienze in squadre di terza e quarta serie, prima di arrivare alla Vibonese, che sembrerebbe intenzionata ad affidargli compiti importanti all’interno della rosa che proverà il salto di categoria.

I sostenitori peloritani, ne siamo certi, non hanno dimenticato il contributo dei due difensori, anche se, nel caso di Aronica, i rapporti non sono stati sempre idilliaci. Giovanni Giuseppe Di Meglio giunse a Messina nel 2000, dopo quattro anni alla Juve Stabia. Il difensore ischitano, ingaggiato come rincalzo di Portanova e Bertoni, seppe ritagliarsi il suo spazio, conquistando la promozione in serie B con diciotto presenze all’attivo e giocando da titolare la finale di ritorno dei play-off contro il Catania. Di grande importanza, inoltre, l’apporto in serie cadetta, nella quale assommerà ben 48 presenze nel biennio successivo, prima di passare al Crotone. La grande serietà del calciatore ischitano, mai sopra le righe e rispettoso dei ruoli di campo, gli valse l’affetto della tifoseria, che seppe tributargli i giusti riconoscimenti.

Di tutt’altra natura, invece, il rapporto tra Messina e Aronica. Il difensore palermitano, tra il 2003 ed il 2006, assommò ben 102 presenze, delle quali 65 in serie A. Nonostante abbia indossato la biancoscudata nel periodo più sfavillante della storia giallorossa, l’attuale trainer della primavera del Trapani, alla retrocessione della squadra (poi annullata dalle sentenze di Calciopoli), dichiarò immediatamente di voler lasciare i peloritani, con l’intenzione di trasferirsi a Reggio Calabria, meta che “avrebbe raggiunto anche a piedi”. Da quel momento, com’è facile da intuire, i ritorni da avversario al Franco Scoglio non furono mai molto semplici per il calciatore, che in seguito abbandonò anche la Reggina per trasferirsi al Napoli.

Sezione: Serie D / Data: Mar 30 luglio 2024 alle 11:06
Autore: Marco Boncoddo
vedi letture
Print