Il Messina non rispetterà gli obblighi previsti entro la scadenza di oggi, 16 aprile 2025, relativamente al pagamento degli stipendi dei tesserati per il mese di febbraio e delle ritenute previdenziali e fiscali per il periodo novembre-febbraio.
IL PIATTO PIANGE - In assenza di un comunicato ufficiale, il tentativo di raccogliere la somma totale, ammontante a 312.000 euro, è stato ritenuto fallito già nel primo pomeriggio, intorno alle 16, quando il notaio Bernardo Maiorana lo ha comunicato ad alcuni giornalisti e un paio di tifosi presenti sotto il suo studio in via Cesare Battisti. Poche parole, ma molto chiare: “Non siamo arrivati agli importi che servivano per saldare i debiti, e, quindi, non si è raggiunto l’obiettivo che mi era stato affidato”. Maiorana si riferiva all’effettuazione del versamento sul conto dedicato dell’Acr e, contestualmente, dei bonifici verso i tesserati, in modo che fossero eseguiti entro la data odierna. L’ultimo termine era quello delle 15.30, anche se, da alcune indiscrezioni trapelate già nel tardo pomeriggio di ieri, l’incontro svolto presso gli uffici del “Magnifico” tra il sindaco ed alcuni imprenditori resisi disponibili a effettuare questi apporti finanziari, aveva dato esito negativo, rendendo poco produttiva la mobilitazione di Basile, Finocchiaro, Barbera, Gemelli ed altri “volenterosi”, lunedì scorso, proprio il giorno in cui AAD Invest aveva inviato la procura a vendere in originale a Messina, con un complicato viaggio aereo iniziato intorno alle 16.30 dallo scalo della capitale del Lussemburgo e ultimato mezz’ora prima delle 24, a Catania Fontanarossa, dove Alaimo e un paio di emissari del sindaco avevano raccolto il documento, provvisto dell’ apostille (la vidimazione del ministero degli affari esteri lussemburghese), con cui Cissè conferiva a Stefano Alaimo la procura ad eseguire tutti gli atti e azioni mirate a trasferire la proprietà dell’80% di Acr Messina al costo di un euro simbolico a chiunque volesse acquistarla.
CAMBIO DI PRIORITA' - Peccato, però, che questa fondamentale consegna perdesse improvvisamente di significato una volta che la procura ha raggiunto la nostra città, perché, in quel preciso momento, la priorità assoluta del primo cittadino, era diventata sostenere la raccolta fondi promossa da Francesco Barbera, tornato ad interessarsi del Messina a quasi 8 anni di distanza dal 2017, quando il suo corteggiamento alla biancoscudata durò molto di più, con vicende alterne e piuttosto paradossali, fino al ritiro perfino dal bando per l’assegnazione del posto in D, in quanto l’allora primo cittadino Renato Accorinti non era riuscito a trovargli quattro partner in grado di sostenerlo nel progetto che avrebbe fatto conoscere al mondo intero il suo “modo di fare calcio”.
MAGHI E FIABE - Questa volta, il “mago del caffè” ci ha provato mettendo a disposizione 25.000 euro, ma, purtroppo, il suo esempio è stato seguito, nelle ultime 48 ore, solo da pochi, e non molto munifici, imprenditori, di cui non avremo, forse, mai la possibilità di conoscere i nomi.

Ma, d’altra parte, non sappiamo nemmeno chi siano stati i partner statunitensi del tentativo di approccio al Messina portato avanti, da febbraio in modo più intenso, dal dott. Francesco Borgosano, né, tanto meno, conosciamo i nomi dell’altro gruppo citato giovedì prossimo da Federico Basile al Comune di Messina (lo chiameremo “milanese”, come un panino del pub più antico della nostra città). Anche loro avrebbero dovuto manifestarsi due settimane fa, ma sono rimasti nell’ombra e, probabilmente, faranno sapere, di sponda o con qualche comunicato, anche loro “di avere fatto di tutto per interessarsi all’Acr”, ma di non essere riusciti a fare nulla per un motivo a scelta tra “la eccessiva esposizione debitoria”, “la poca chiarezza della situazione societaria”, “lo scirocco che spira in modo impetuoso sullo stretto di Messina”.

E' GIUNTA MEZZANOTTE - Mentre si avvicina la mezzanotte e, forse anche con un pizzico di sollievo, non si attendono messaggi salvifici dell’ultimo istante (l’intervento di Pietro Sciotto non è quotato nemmeno nel peggiore allibratore delle Galapagos), appare certo che la stagione del Messina 2024-2025 verrà ricordata negli annali del calcio peloritano come la più assurda e incomprensibile dei 125 anni di storia del football in questa città.

“Il mio compito è finito” ha detto Stefano Alaimo poco prima delle 15 in via Cesare Battisti annunciando di avere firmato la delega al notaio Maiorana per effettuare i pagamenti sul conto del Messina, ben sapendo che il professionista non avrebbe mai dovuto farlo.

Un’altra scena di questa commedia dell’assurdo che potremmo intitolare “Messina: la gallina nel petto”, parafrasando un detto dialettale delle nostre parti.

Ecco, cari signori protagonisti di questa tragicommedia con toni farseschi da avanspettacolo di quart’ordine, finalmente adesso ve la siete tolta questa gallina dal petto. Proseguite felici nelle vostre faccende, qualcuno non si dimenticherà di voi.

Sezione: Acr Messina / Data: Mer 16 aprile 2025 alle 21:20
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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