Una lunga conferenza stampa, nel Salone delle Bandiere del Comune, per presentarsi e dare contorni più nitidi al nuovo socio di maggioranza del Messina, l’AAD Invest Group, rappresentata dal suo fondatore e presidente, Doudou Cissè Aissatou Sarr, francese di origini senegalesi che il 26 febbraio compirà 45 anni, ma anche da Stefano Alaimo, entrambi amministratori della società peloritana dal 7 gennaio scorso, dopo l’atto notarile stipulato il 2 gennaio 2025 davanti al notaio Silverio Magno. Un rito che richiama altri momenti importanti, in negativo o in positivo, della storia del calcio messinese, con protagonisti Emanuele Aliotta, Pietro Lo Monaco, ma anche il gruppo Franza quando venne presentato il progetto del centro sportivo bipolare S.Filippo-Celeste.

I concetti espressi da Cissè sono stati diversi, anche se, a primo impatto, ha dato l’impressione di una grande sicurezza nelle proprie possibilità, senza perdere l’umiltà, tenendo i piedi per terra, ma anche dimostrando un certo grado di empatia difficile da esternare con la barriera della lingua, visto che tutta la conferenza stampa è stata tenuta in francese.

Obiettivo principale, la salvezza da ottenere sul campo facendo fruttare la campagna acquisti costruita grazie al lavoro di Domenicò Roma e alla presenza costante, dal 2 gennaio ad oggi, di Stefano Alaimo, pronto a risolvere problemi burocratici, ma anche a fare da parafulmine e riferimento di calciatori, giornalisti, tifosi, staff tecnico e dirigenziale, mettendosi sempre a disposizione per facilitare i compiti altrui, in un momento complicatissimo, tra crisi tecnica, cambio di proprietà, mercato di riparazione e organizzazione della vita quotidiana di una società calcistica.

Nessun eccesso di entusiasmo da parte della platea, in cui erano presenti tanti tifosi, alcuni appartenenti ai club organizzati, ma senza segni di riconoscimento o capi, forse perché adesso la priorità è dare il proprio sostegno alla squadra sugli spalti, per ottenere la salvezza e pensare a un futuro ambizioso. L'incontro con calciatori e dirigenti è stato ieri sera al "Franco Scoglio", parlando a quattr'occhi e senza filtri, per far capire di essere sempre al fianco della maglia.

Tutto da costruire, invece, il rapporto con la città e le istituzioni. Se n'è parlato poco ieri, ma si tratta di un passaggio importantissimo per mettere radici e far crescere in modo sostenibile questo progetto, ancora alle sue fasi embrionali, al di là delle possibilità immediate di investimento o dello scetticismo ancora presente nell'ambiente più vicino al Messina, figuriamoci a quei nostri concittadini meno attenti alle vicende calcistiche.
Primo punto all'ordine del giorno sicuramente sarà l'utilizzo dello stadio, con la convenzione siglata a inizio stagione da Pietro Sciotto e i rapporti non sempre idilliaci tra l'amministrazione comunale e la principale squadra cittadina riscontrati negli anni passati, con la tregua vissuta negli ultimi due anni, grazie anche alla vicinanza politica tra Matteo Sciotto e l'attuale Giunta Comunale.
A seguire, servirà imbastire un continuo tavolo di confronto per comprendere se le intenzioni enunciate ieri pomeriggio da Cissè saranno seguite da iniziative concrete e presentazione di progetti di investimento confortati da fonti di finanziamento. A quel punto, l'Amministrazione Comunale non potrà sottrarsi dal collaborare per inserire anche il Messina tra i partner per la messa a terra di attività, investimenti e iniziative mirate allo sviluppo dell'attività sportiva sia giovanile che della prima squadra, come avvenuto in altre città d'Italia. Un rapporto di fiducia e credibilità da costruire nel tempo, ma indispensabile per dare continuità e basi durature al Messina, creando le premesse per un reale aumento di valore della società. 

Anche qui, solo il tempo ci dirà quanto saranno reali e fondate le impressioni avute ieri pomeriggio e la concretezza delle affermazioni fatte da Doudou Cissè, un momento che potrà diventare fondamentale per tornare, anche a Messina, a sognare appresso a una squadra di calcio, oppure rivelarsi l'ennesimo miraggio.

Vale la pena, però, riportare, dalle dichiarazioni di Cissè, un passaggio dedicato alla necessità di ritrovare l’orgoglio di sostenere questa squadra, creando un ambiente positivo attorno ad essa: “Messina è stato un grande club, bisogna risvegliarlo. Ci sono state partite indimenticabili in Serie A, qui c'è stato anche Candela, con cui ho parlato e mi ha confermato le grandi potenzialità raccontandomi di avere giocato con la maglia della Roma davanti a 42.000 spettatori, oltre alla sua esperienza vestendo questa maglia. Oggi vogliamo lavorare tutti insieme per sviluppare questo progetto e fare del Messina la prima città calcistica in Sicilia. Le difficoltà che incontreremo. Sappiamo che Messina è come un matrimonio, avremo il meglio e il peggio. Dobbiamo aspettare e ci vuole un po' di tempo per fare sì che il club risalga. Messina non è un fine, Messina è una storia. “

Sezione: Il focus / Data: Sab 01 febbraio 2025 alle 09:00
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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