Il pareggio contro la Cavese, nella gara giocata poco dopo l’estromissione della Turris, ha avvicinato il Messina alla Casertana, adesso posta sei punti più in alto dei peloritani. Mantenere una distanza inferiore alle nove lunghezze, come è noto, significherebbe accedere al play-out contro gli stessi campani e tentare di salvare la categoria tramite spareggio. A preoccupare la piazza, più delle questioni di campo, è la situazione societaria, terribilmente ingarbugliata e lontana da una reale soluzione. Domenica prossima, però, gli uomini di Banchieri dovranno disputare, sul terreno del Franco Scoglio, una delle partite più sentite dalla tifoseria, il derby contro il Catania.

Dare uno sguardo ai precedenti è cosa ardua. Le due compagini siciliane, nel corso della loro storia, si sono sfidate ben quaranta volte in riva allo Stretto, considerando esclusivamente le gare di campionato, gli spareggi e i tornei federali precedenti al 1929. Ad esse si aggiungono, a voler essere precisi, anche sei gare di coppa Italia e una gara dilettantesca tra A.S. Messina e Catania ’93, disputata nella stagione di Cnd 1993/94. Una sfida infinita, quindi, iniziata centocinque anni fa e pronta a rinnovarsi domenica prossima.  La prima gara ufficiale, comunque, ebbe luogo il 5 maggio 1920 quando l’U.S. Messinese sconfisse gli avversari etnei nella Coppa Federale Siciliana, un torneo riservato alle sole squadre dell’isola.

Una decina di anni più tardi, nella stagione 1930/31, AC Messina e SS Catania si ritrovarono insieme nel girone E della prima divisione. Fu ancora il Messina ad aggiudicarsi la disfida in casa, con un risicato 1-0, maturato grazie alla rete del bomber Ferretti. Nella stagione successiva, invece, il Messina s’impose con un pirotecnico 6-3 che rimane, a tutt’oggi, il derby con più reti. La gara della stagione 1934/35 fu la prima in serie cadetta: i padroni di casa ebbero ragione degli ospiti con un secco 3-0 grazie all’autorete di Bedendo e alle marcature di Gerli e del solito Ferretti. Dopo un’altra vittoria peloritana l’anno successivo, Messina e Catania s’incontrarono addirittura per cinque volte nella sola serie B 1936/37, due delle quali nella città peloritana. Dopo la gara di campionato, vinta dagli etnei per 1-2, Messina, Catania, Venezia e Pro Vercelli conclusero il campionato al quartultimo posto. La federazione, quindi, decise di far disputare un mini-torneo tra le compagini che, incredibilmente, terminò con tutte le squadre a pari punti. A Roma, non sapendo più che pesci pigliare, decisero di chiudere la questione con due gare secche in campo neutro, con abbinamenti per criterio geografico: il 4 luglio, in quel di Palermo, il Messina sconfisse il Catania per 2-0, grazie alle reti di Gardini e Gerli e, finalmente, dopo dieci mesi di campionato, poté definitivamente esultare per la salvezza.

Negli anni della seconda guerra mondiale, la città peloritana assistette a rimpasti societari e a conseguenti fallimenti: l’unica compagine rimasta, a rappresentare il territorio, fu l’US Mario Passamonte che, nella serie C 1942/43 venne sconfitta in casa dal Catania per 1-3. Tre anni dopo, invece, in una delle edizioni più “complicate” della terza serie nazionale, al girone F parteciparono due squadre per città: AS Messina, Gazzi, Catania Elefante e Virtus Catania. Tra i tanti incroci spicca un 3-0 (anche se alcune fonti parlano di 5-0) dell’AS sull’Elefante.

Tra il dopoguerra e la fine del millennio, giallorossi e rossazzurri si sono incontrati altre ventuno volte al Giovanni Celeste, con una netta predominanza del segno X, registratosi in ben dodici occasioni. A completare la statistica tre vittorie del Messina e ben sei del Catania. I giallorossi, però, si aggiudicarono la vittoria più prestigiosa, sconfiggendo i rivali nella serie A 1964/65 con tachicardico 2-1 (Bagatti e Landri per i padroni di casa, Facchin per gli ospiti). L’anno precedente, invece, la prima sfida in massima serie era terminato a reti bianche.

Ma fu all'alba del nuovo millennio che il derby della Sicilia orientale si fece più sentito. Nella stagione di serie C1 2000/01, il rinnovato Football Club Messina del Cavaliere Emanuele Aliotta ospitò per due volte il Catania della famiglia Gaucci. In campionato, gli etnei passarono per 0-2, in virtù della doppietta di Ambrosi, ma nella finale play-off, disputata il 17 giugno del 2001, furono i padroni di casa a conquistare l’intera posta in palio con il risultato di 1-0, grazie al rigore siglato da Salvatore Sullo, che regalò l’ultima promozione in cadetteria alla squadra peloritana. In quella sfida, purtroppo, perse la vita il tifoso del Messina Tonino Currò, ucciso a seguito di una bomba carta lanciata dal settore dei tifosi etnei.

Dopo un intervallo di un anno, biancoscudati e catanesi si incontrano per due stagioni consecutive nella seconda serie nazionale. Nel 2002/03, lo scontro al Celeste si chiuse con un pirotecnico 3-3, in virtù della rete di Portanova e la doppietta di Emanuele Calaiò per il Messina, alle quali rispose la tripletta di Lulù Oliveira. L’anno successivo, invece, i giallorossi, grazie ad Arturo Di Napoli, Salvatore Sullo e Domenico Giampà, s’imposero per 3-0, volando verso la promozione in serie A, giunta a fine stagione.

I due team della Sicilia orientale si incrociarono, ancora una volta, nella massima serie 2006/07. In un San Filippo a porte chiuse, a causa delle ordinanze successive all’omicidio dell’ispettore Raciti, le due squadre impattarono per 1-1, in seguito alle marcature di Zanchi e Mascara. Dopo un’assenza di quasi un decennio, Messina e Catania si ritrovarono nella serie C 2015/16 e, anche in quel caso, la sfida terminò sul risultato di parità, senza nessuna marcatura ad incendiare la sfida. Nuova sfida  l’anno dopo, sempre in terza serie: dopo la rete di Milinkovic, che mandò in vantaggio i padroni di casa, i biancoscudati dovettero subire la rimonta degli etnei, andati in rete con l’ex Pozzebon e con la marcatura di Barisic.

Il 19 dicembre del 2021 si disputò il penultimo precedente, nel quale le due squadre pareggiarono per 2-2: gli etnei riuscirono a rimontare, per due volte, il vantaggio dei padroni di casa. Al giallorosso Rondinella, infatti, rispose Albertini e il successivo vantaggio peloritano, firmato da Marginean, venne nuovamente equilibrato da Sipos. Quella partita, però, venne cancellata dalla giustizia sportiva che, prima della fine del campionato, estromise il Catania dai ranghi federali, annullando tutte le gare giocate dai rossazzurri nel torneo. L’ultima sfida, infine, venne giocata nel campionato scorso e si concluse con una vittoria del Messina. Fu Emmausso, dopo un derby giocato male da ambo le parti, a consegnare i tre punti ai giallorossi, in quello che rimane, probabilmente, il punto più alto degli anni della gestione Sciotto. E questo, naturalmente, è tutto dire…

Considerando il solo campionato, inclusi gli spareggi, il segno X è quello prevalente, “uscito” in diciassette occasioni. Sono tredici, invece, le vittorie del Messina, a fronte delle dieci catanesi.

CATANIA – LA SCHEDA

ANNO DI FONDAZIONE: 1908 (rifondata nel 1929, nel 1946 e nel 2022)
MIGLIOR RISULTATO: 8° in Serie A (1960/61, 1963/64, 1964/65 e 2012/13)
CLASSIFICA ATTUALE: 7° posto con 40 punti
CAPOCANNONIERE: Inglese (12 reti)

Sezione: Amarcord / Data: Ven 14 marzo 2025 alle 11:00
Autore: Marco Boncoddo
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