Al termine di una gara ben condotta, dopo il doppio vantaggio ottenuto nei primi 45’, il Messina porta a casa la vittoria che serviva per assicurarsi i playout, pur soffrendo troppo nel secondo tempo, perché i biancoscudati hanno avuto le chance per chiudere il punteggio, dovendo aspettare fino al 97’ prima di poter esultare. Un risultato importantissimo per continuare a vivere, con dignità, e, soprattutto, con la speranza accada qualcosa, in ambito societario, per dare un futuro alla passione dei 7.000 accorsi sugli spalti del “Franco Scoglio” e dei tanti tifosi sparsi in tutta Italia.
PREPARTITA – È l’ultima partita della stagione regolare, il Messina ci arriva da ultimo in classifica, dopo le esclusioni di Taranto e Turris, ma con ancora la possibilità di salvare, sul campo, il professionismo, aspettando cosa accadrà fuori dal rettangolo verde. Al “Franco Scoglio” c’è il massimo del pubblico possibile, quasi 7.000 presenze, la curva incita un gruppo totalmente fuori contesto, considerando le mille contraddizioni, difficoltà e miserie viste da giugno a oggi in casa Acr. Ma oggi bisogna vincere, per assicurarsi il pass ai playout, altre due sfide da vivere allo spasimo con l’obiettivo di dimostrare, prima di tutto a sé stessi e poi a tutto il calcio, che questa piazza può produrre un copione profondamente diverso da quello messo in scena negli ultimi 17 anni, tranne rare occasioni. Antonio Gatto schiera, all’inizio, la stessa formazione dello “Zaccheria”, mentre Brambilla deve rinunciare a diversi elementi prestati alla prima squadra e, quindi, si affida a chi ha giocato meno in questo girone di ritorno strabiliante per rendimento, iniziato, di fatto, con la gara di andata, vinta 2-0 a Biella contro i biancoscudati allora guidati in panchina da Giacomo Modica.
CRONACA
PRIMO TEMPO – Contestazioni e fischi durante il minuto di silenzio per la morte di Papa Francesco da parte della Curva Sud, in linea con la protesta del movimento ultras per la gestione dei lutti da parte di Lega e Figc. Prima chance per i biancoscudati dopo meno di 2’, Tordini controlla in area avversaria, prova il tiro a giro, alto di un soffio. Bianconeri che manovrano molto velocemente, arrivando dalle parti di Krapikas, padroni di casa in agguato cercando lo spunto vincente. Pericoloso tentativo di Pucka col mancino dal limite, al 12’, Krapikas devia in corner con qualche difficoltà. Uno strappo alla partita arriva al 13’, quando Gil passa indietro a Garofani in modo troppo leggero, Petrucci si avventa sulla sfera e il difensore bianconero lo stende, costringendo l’arbitro ad estrarre il rosso per chiara occasione da gol. Sul conseguente calcio da fermo, Buchel disegna una traiettoria velenosa, deviata dalla barriera, ma è bravo Garofani a tuffarsi sulla sua sinistra. Il Messina preme, trova il varco giusto al 22’ quando Tordini irrompe su una respinta corta della difesa juventina, controllo e botta secca incrociata in fondo alla rete. Continua la pressione degli uomini di Gatto, molto attivi sulla fascia destra, dove Lia serve Luciani, deviazione aerea troppo morbida, facile preda di Garofani. E’ la prova generale del raddoppio che arriva al 27’, quando la premiata coppia Garofalo-Luciani confeziona la specialità della casa cross dell’esterno, incornata del bomber e palla in rete. Il Messina non si trattiene, dal punto di vista agonistico, malgrado il doppio vantaggio, e ne fa le spese Lia, ammonito per un intervento pericoloso su Amaradio al 32’. Juventus NG che si presenta in area avversaria al 33’, con un bel tiro di Anghelè, un palmo fuori, ma rispondono subito i biancoscudati nel capovolgimento di fronte, ancora Garofalo ara la fascia di competenza serve Crimi per la botta al volo a cui si oppone con bravura Garofani. Al 43’ arriva il terzo gol biancoscudato, lo segna Garofalo, ma il signor Fumarulo alza la bandierina e il tocco di esterno destro in controbalzo dell’ex Foggia viene vanificato. E’ questa l’ultima emozione del primo tempo, che il signor Andreano chiude dopo 2’ di recupero certificando il 2-0 a favore dei padroni di casa, conquistato per la grinta e determinazione messa in modo costruttivo da una squadra desiderosa di ottenere il diritto di giocarsi la salvezza sul campo.
SECONDO TEMPO – Brambilla sostituisce, nell’intervallo, Anghelè con Comenencia, nessun cambio per mister Gatto. Dopo 2’ sembra fatto il 3-0, su una punizione battuta da Buchel proprio sulla testa di Gelli, Garofani si esalta deviando oltre la traversa. Ma, improvvisamente, arriva il gol bianconero, su un pallone conteso in area, Puczka tira, irrompe Amaradio che, di testa, appoggia in rete tra le proteste veementi dei peloritani per una posizione dubbia di Guerra sullo sviluppo dell’azione. Messina reattivo e, al 53’, Garofalo viene servito in buona posizione, prova a incrociare, Garofani respinge. Ancora pericolo per i bianconeri al 58’ sempre dalla corsia di destra, Garofano a Luciani, contrastato al momento di battere a rete e blocca serenamente il portiere. Al 63’ entrano Mancini e Deme per Amaradio e Guerra. Al 70’, è il momento del primo cambio in casa Acr, fuori Petrucci, al suo posto Pedicillo. Spreca il match point Garofalo al 72’, calciando troppo debolmente invece di servire Lia. Brambilla toglie dal campo anche Pietrelli subito dopo, inserendo Cudrig. Si fa male Gyamfi, Gatto ne approfitta per utilizzare uno slot, Haveri prende il posto del ghanese, Marino subentra a Lia, quando il cronometro segna il 75’. Il Messina soffre più del dovuto, considerando la superiorità numerica e la necessità di portare a casa la vittoria ad ogni costo. Gatto, all’83’, cerca di dare maggiore esperienza alla squadra con Costantino e De Sena al posto di Luciani e Tordini, gli autori dei gol biancoscudati. Risponde Brambilla con Papadopoulos che subentra a Owusu. Espulso, all’88’, anche Citi, reo di una trattenuta su Costantino, lanciato a rete, fischiando il fallo al limite dell’area, seppure il centravanti cada dentro i sedici metri. Non succede nulla nemmeno nei 7’ di recupero concessi dal direttore di gara e, alla fine, considerando i risultati provenienti dagli altri campi, il Messina conquista il diritto a giocarsi i playout, contro il Foggia, un riconoscimento meritato per il gruppo squadra ed il pubblico che festeggiano insieme, moderatamente, questa prima tappa. Ora servirebbe uno scatto di orgoglio da parte del resto della città, ma di questo si dovrà parlare al più presto.
TABELLINO
MESSINA-JUVENTUS NEXT GEN 2-1
Marcatori: 22’ Tordini (M), 27’ Luciani (M), 49’ Amaradio (JNG)
MESSINA (4-3-3): Krapikas; Lia (dal 75’ Marino), Gelli, Dumbravanu, Gyamfi (dal 75’ Haveri); Petrucci (dal 70’ Pedicillo), Buchel, Crimi; Garofalo, Luciani (dall’83’ Costantino), Tordini (dall’83’ De Sena). In panchina: Curtosi, De Sena, Chiarella, Mameli, Vicario, Anzelmo, Morichelli, Dell’Aquila, Costantino. Allenatore: Antonio Gatto.
JUVENTUS NEXT GEN (3-4-2-1): Garofani; Citi, Gil, Puczka; Amaradio (dal 63’ Deme), Turco, Faticanti, Owusu (dall’85’ Papadopoulos); Anghelè (dal 46’ Comenencia), Guerra (dal 63’ Mancini), Pietrelli (dal 73’ Cudrig). In panchina: Scaglia, Daffara, Macca, Villa, Quattrocchi, Silva Semedo. Allenatore: Massimo Brambilla
Arbitro: Samuele Andreano di Prato
Assistenti: Emanuele Fumarulo di Barletta e Francesco Macchi di Gallarate
IV Ufficiale: Liberato Maione di Ercolano
Espusi: 13’ Gil (JNG), 88’ Citi (JNG)
Corner: 7-3
Recupero: 2’ e 7’
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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