La Messina calcistica appare come una spianata priva della benché minima traccia di vita biologica: la squadra è allo sbando, l’ambiente inferocito e la proprietà assolutamente incapace di dare una sferzata. La consueta ed abusata metafora della nave alla deriva appare, in questa situazione, come fin troppo morbida. Non esiste una nave, visto che una zattera assemblata alla bell’e meglio da un naufrago avrebbe maggiori possibilità di affrontare i flutti rispetto a questo Messina. Una situazione imbarazzante, senza un’apparente via d’uscita, con la fortissima paura di perdere la faccia: questa è la vigilia di Catania-Messina, una sfida sentita dalla tifoseria, spaventata dalla concreta possibilità di prendere “un’imbarcata”, giusto per non abbandonare l’ambito navale, alla falde dell’Etna. Aggiungere altro sarebbe inutile nonché autolesionistico anche se, ad onor del vero, stavolta non esiste neanche il conforto della storia.
Il bilancio dei precedenti, infatti, è assolutamente schierato con gli etnei, che da sempre hanno fatto valere il fattore campo. Le vittorie peloritane, purtroppo, si contano sulle dita di una mano e non per modo di dire. Il Messina, infatti, si è imposto a Catania solamente in cinque occasioni, a fronte di ben trentanove gare di campionato (spareggi inclusi). La prima sfida tra le due squadre, in terra etnea, risale al lontano 1920 e fu tutta un’opera dei pupi… la semifinale del campionato siciliano, competizione FIGC riservata alle squadre isolane, non si disputò per la mancanza dei padroni di casa, che regalarono il primo successo peloritano senza giocare. Alcune fonti, però, sostengono che il Catania scese in campo con una squadra composta da ragazzi locali, che subì un pesante 2-6 dall’Unione Sportiva Messinese. Come sempre, insomma, molto rumore per nulla. Quel che è certo, comunque, è che i giocatori dello Stretto passarono il turno a discapito dei rivali.
La prima sfida ufficialmente disputata, invece, ci porta al campionato di prima divisione 1930/31, terminata con il risultato di 2-1. Da quell'antico match, le due compagini isolane, nonostante guerre e governi provvisori, si incontrarono quasi con cadenza annuale fino al termine degli anni '60, regalandosi anche il palcoscenico della massima serie in ben due occasioni. Nel campionato cadetto 1936/37, addirittura, Messina e Catania si sfidarono cinque volte, con tre gare di spareggio utili a decretare la retrocessione etnea e la sospirata salvezza dei peloritani. Al 1945/46, invece, risale la prima vittoria (giocata ufficialmente) giallorossa al Cibali: un perentorio 0-3 (doppietta di Gennaro e D'Andrea) nello strano campionato post-bellico di terza serie meridionale, al quale partecipavano anche le seconde squadre delle due città, il Gazzi Messina e la Virtus Catania.
Il periodo aureo dei giallorossi alle falde dell’Etna è quello tra il 1950 ed il 1954, quando i giallorossi si aggiudicarono, nella seria cadetta, ben tre dei quattro incontri disputati. L'ultimo successo risale al 4 aprile del 1954, ormai settant'anni orsono: la doppietta di Maselli ed il rigore di Klein annullarono il vantaggio etneo firmato da Fusco. Una vittoria impronosticabile, visto il valore delle due squadre: al termine del campionato, infatti, il Catania vinse il torneo volando in serie A mentre il Messina raggiunse la salvezza con soli due punti di distacco sul Fanfulla. Da quel momento, purtroppo, solo pareggi e sconfitte che, aggiunte a quelle precedenti alla seconda guerra mondiale, costituiscono le già citate trentanove sfide della storia. Il calcolo, che non comprende la coppa Italia e l’unica partita giocata tra A.S. Messina e Catania ’93 (nel CND 1993/94), conta 25 vittorie catanesi, 9 pareggi e 5 successi peloritani. Nessun tifoso messinese, però, avrà dimenticato uno dei pareggi più dolci della storia: la finale di andata dei play-off del campionato di serie C/1 2000/01, quando la rete di Ciccio Marra pareggiò il rigore di Ambrosi e permise ai giallorossi di affrontare con un leggero vantaggio la sfida di ritorno, conclusasi con la promozione in serie B della squadra allenata da Carlo Florimbi.
Dopo un pareggio ed una vittoria etnea, tra il 2002 ed il 2004, le due compagini si ritrovarono a disputare il terzo derby di serie A: la mente ritorna al campionato 2006/07, quando la massima serie italiana ospitava le tre città siciliane più popolose nel suo chiassoso circo. Una partita sentita, nervosa e ben giocata da ambo le parti, che si concluse sul risultato di 2-2, in virtù delle reti di Floccari, Mascara, Spinesi e Cordova.
Per un nuovo scontro tra le due squadre bisogna attendere la serie C 2015/16 quando, in una strana sfida infrasettimanale disputata di giovedì per via delle festività pasquali, il Messina si arrese nuovamente ai cuginastri etnei. Il 24 marzo 2016, infatti, i gol di Calil (su rigore) e Russotto, inframezzati dal momentaneo pareggio di Gustavo, permisero al Catania di conquistare tre punti fondamentali sulla strada di una salvezza giunta all’ultima giornata. Il penultimo precedente venne disputato l’anno successivo, nella terza serie 2016/17 e si concluse con una nuova vittoria etnea. La tripletta di Di Grazia, autentico mattatore della gara, rese inutile il gol della bandiera di Pozzebon, regalando un perentorio 3-1 ai padroni di casa. Come i tifosi ricorderanno, il derby della Sicilia orientale si sarebbe dovuto giocare anche nella stagione 2021/22 ma venne annullato per l’estromissione, con la conseguente radiazione, del Catania dal campionato.
L’ultima sfida, infine, è stata giocata lo scorso 14 aprile: un contestassimo rigore, concesso con grande “benevolenza” agli etnei, venne trasformato da Di Carmine, regalando la vittoria per 1-0 alla squadra di casa.
CATANIA – LA SCHEDA
ANNO DI FONDAZIONE: 1929 (Rifondata nel 1946 e nel 2022)
MIGLIOR RISULTATO: 8° posto in serie A (1960/61, 1963/64, 1964/65 e 2012/13).
POSIZIONE ATTUALE IN CLASSIFICA: 7° con 19 punti
CAPOCANNONIERE: Inglese (5 reti)
Autore: Marco Boncoddo / Twitter: @menelpallone
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