L’umiliazione subita al Partenio, tra le più pesanti dell’ultracentenaria storia del Messina, lascia poco spazio alle interpretazioni. I giallorossi sono diciottesimi in classifica, con la terzultima difesa del campionato ed una sola vittoria all’attivo. Questo è il frutto della “lungimirante” programmazione del presidente Sciotto, il quale ha preferito bruciare i mesi intercorsi tra la salvezza della passata stagione e l’inizio dell’attuale senza fare assolutamente nulla. Qualunque tifoso, con un pò di sale in zucca e con la giusta esperienza, sapeva esattamente come sarebbe andata. Peccato che queste valutazioni non le abbia fatte chi di dovere, ovvero la stessa proprietà del Messina, che sembra costantemente alla ricerca della scelta più autolesionistica possibile.

In ogni caso, almeno su questo abbiamo certezza, giovedì prossimo i peloritani torneranno tra le mura amiche per affrontare la Cavese, compagine che ha raccolto due punti in più dei ragazzi di Modica. Una squadra battagliera, quella di mister Maiuri, che ha dimostrato di saper vendere cara la pelle fermando collettivi più attrezzati, come Avellino, Picerno o Potenza, e battendo il Crotone ed il Latina. Non sarà una gara semplice, pertanto, per i giallorossi, ancora sicuramente storditi dalle sberle rimediate al Partenio.

I pochi precedenti, giocati sullo Stretto tra squadre della nostra città e di Cava de’ Tirreni, sono assolutamente a senso unico. I giallorossi, infatti, hanno vinto cinque gare su sei, lasciando alla Cavese, che mai ha segnato una rete nella terra del Peloro, la miseria di un pareggio. L’unica gara terminata in parità, tra l’altro, risale a cento anni fa ed è la prima della serie: nelle semifinali della I divisione Sud, infatti, l’U.S. Messinese e la Cavese fecero registrare uno scialbo 0-0. Da quel momento, però, il Messina ha sempre battuto i metelliani nel proprio impianto di casa.

Siciliani e campani si rincontrarono a quasi sessant’anni dalla prima sfida, affrontandosi per due anni consecutivi, tra il 1984 ed il 1986, nell’allora serie C1. Sono anni esaltanti per il Messina, guidato da Franco Scoglio e presieduto da Turi Massimino, che allestisce le famose squadre di bastardi che tanto faranno innamorare la città dello Stretto. Entrambe le gare si conclusero 1-0 per i padroni di casa: nell’84/85 fu Catalano a decidere la sfida, mentre l’anno dopo ci pensò Nicolò Napoli. Dovranno passare altri tredici anni prima di rivedere una sfida tra giallorossi e Cavese ma, ancora una volta, la città dello Stretto opporrà una nuova denominazione agli aquilotti. Dopo U.S. Messinese e A.C.R. Messina, infatti, nel 1998/99 fu il Football Club Messina ad accogliere la Cavese, nel campionato di serie C2. La gara terminò sul 2-0 per i biancoscudati, in virtù delle reti di Catalano e Torino. Quell’anno, come i tifosi ricorderanno, la società del cavaliere Aliotta perse con il Benevento la finale per la promozione nella categoria superiore. L’anno successivo, che coinciderà finalmente con la conquista della terza serie, i giallorossi bissarono il risultato della stagione precedente, infliggendo un nuovo 2-0 ai biancoblu: i marcatori, stavolta, furono Rossi e Scaringella.

L’ultimo precedente, fin qui l’unico tra i dilettanti, venne disputata nella serie D 2012/13: il rinnovato A.C.R. Messina di Pietro Lo Monaco, in rampa di lancio verso la promozione, sconfisse di misura la Cavese per 1-0, capitalizzando al massimo una rete di Roberto Chiaria.

Sezione: Amarcord / Data: Mar 29 ottobre 2024 alle 11:00
Autore: Marco Boncoddo / Twitter: @menelpallone
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