Ci eravamo lasciati ieri con la possibilità che, oggi, sarebbe arrivata la procura a vendere, per consentire a Stefano Alaimo di poter cedere l'80% delle quote del Messina da AAD a chiunque volesse acquistarle, con un prezzo simbolico di un euro.

Ebbene, questa mattina, nello studio di un avvocato messinese, da sempre vicino alle sorti della biancoscudata, come tifoso, si è tenuto l'incontro tra il sindaco Federico Basile e Stefano Alaimo, così come da accordo telefonico preso nel pomeriggio di ieri. L'argomento principale è stato proprio la procura a vendere, un documento ritenuto fondamentale dal primo cittadino per poter avere in mano lo strumento con il quale poter riapprocciare i due gruppi potenziali acquirenti, quello con riferimento il dottor Francesco Borgosano, giovane imprenditore messinese nel settore delle applicazioni informatiche destinate anche al gaming, operante negli USA, e l'altro che aveva base a Milano, con l'apporto della Ops Holding, società operante nei servizi telefonici e nell'energia.

Nella vulgata popolare, gli "americani" e i "milanesi", anche se nessuna delle due entità aveva manifestato pubblicamente il proprio interesse a entrare nel Messina, utilizzando varie sponde, soprattutto su internet, per far trapelare alcune parti della trattativa, comunque portata avanti principalmente con AAD Invest nell'ultimo mese e mezzo.

Alle 15 arriva nel cellulare del sindaco un messaggio whatsapp da parte di Stefano Alaimo con il file pdf della procura a vendere, stipulata presso il notaio Laurent Metzler con sede a Differdange, in Lussemburgo. 

Il documento riporta il contenuto della determina presa da AAD Invest, giorno 11 aprile 2025, con la quale Doudou Cisse e Alexandre Chateaux, gestori di AAD Invest, prendono la decisione di vendere integralmente le quote dell'Acr Messina, dando mandato speciale, con poteri sostitutivi, a Stefano Alaimo per concludere la cessione a un euro, dando allo stesso Alaimo tutti i poteri per completare le formalità necessarie in relazione alla cessione, firmando tutti gli atti, processi verbali, registri, tutte le dichiarazioni e atti, anche non previsti nella procura, promettendo di ratificare tutto, se necessario.
Tutto sembra coerente con quanto necessita per consentire al sindaco di dare la spinta decisiva al passaggio di quote, ma nasce il problema della mancata digitalizzazione di questa procura, in quanto trasmessa telematicamente, ma non con la cosidetta "apostille" un timbro a forma quadrata, il quale possiede la scritta in francese „Convention de La Haye du 5 octobre 1961“. Il timbro, rilasciato dal Ministero degli Affari Esteri del Lussemburgo, indica la firma di chi autentica l'apostille e contiene la data e il numero di identificazione dell'apostille.

In ogni caso, dal file si evince firma e timbro del notaio Metzler, al quale, considerando l'orario in cui stiamo pubblicando questo pezzo, non è stato possibile chiedere conferma, ma, sicuramente, ciò è stato fatto dallo studio notarile messinese chiamato a verificare l'autenticità dell'atto.
Quindi, si tratta di un problema che, con la consegna dell'originale oppure l'apposizione dell'apostille, potrebbe essere superato.

Cosa capiterà adesso? La risposta dovrà venire in tempi immediati e, magari, sarebbe anche utile una manifestazione in vita da parte di questi potenziali acquirenti, o di altri, rimasti nell'ombra fino ad oggi, perchè occorre essere rapidi per evitare il solito rimpallo di responsabilità o colpe per poi, come molte volte accade, non avere nessuna colpa chiaramente individuabile.
La nota del sindaco Basile preannuncia la fine di tutto, senza appello, anche se , teoricamente, si potrebbe anche andare avanti senza la sua mediazione, ma le sue parole sono molto pesanti e le riportiamo testualmente:
“Alle ore 15:00, ricevo sul mio numero telefonico tramite WhatsApp un PDF di questa fantomatica  procura alla vendita redatta in lingua francese.

Ho immediatamente verificato presso lo studio notarile messinese la condizione della procura ed effettivamente è arrivata una procura che però non essendo firmata digitalmente e non essendo prodotta in originale, non può essere utilizzata per la cessione delle quote.
Questo ulteriore comportamento, che ancora una volta lascia con il fiato sospeso l’intera città, non solo quella calcistica, evidenzia in maniera ancora più chiara la totale mancanza di rispetto e serietà che ha contraddistinto questa vicenda.

Credo davvero che ormai il tempo sia scaduto.

Mi sono assunto la responsabilità di facilitare il dialogo in una trattativa che, lo ricordo, è di natura esclusivamente privata. Tuttavia, l’atteggiamento di ADD ha superato ogni limite e sfiora l’assurdo.

Oggi, 11 aprile, a soli cinque giorni da una scadenza cruciale per il futuro di ACR Messina, ci troviamo di fronte a una procura priva di valore giuridico.

Non posso che prenderne atto, con la consapevolezza che le preoccupazioni dei giorni scorsi erano purtroppo fondate e oggi trovano ulteriore conferma. Quanto accaduto è inaccettabile. Da Sindaco di una città che ha sempre amato il calcio non posso che esprimere rammarico e disappunto”, conclude la nota del sindaco Federico Basile.

Il tempo scorre inesorabilmente e occorre essere seri e pratici, ma soprattutto, avere la disponibiltà finanziaria immediata per intervenire.
Ed evitare di dividersi in fazioni, ma trovare tutti la voglia di remare, per una volta, nella stessa direzione, almeno per non avere rimpianti.

Sezione: Acr Messina / Data: Ven 11 aprile 2025 alle 20:30
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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