È il turno dei veri protagonisti di questa stagione, perché si fa tanta filosofia e letteratura sulle componenti del calcio, dal cosiddetto ambiente, alla società, al tecnico, alla stampa, alle figure dirigenziali, ma, senza i calciatori, non ci sarebbe nessuna squadra o risultato da commentare.
COESIONE - “Non ho mai visto un gruppo così unito” è una delle tantissime frasi fatte pronunciate dagli atleti in questo sport, ma, forse, nel caso del Messina 2023-24, rispecchia buona parte della realtà oggettiva. La rosa è stata creata in massima parte con la sintonia tra ds e tecnico, secondo paletti economico-finanziari abbastanza definiti, ponendosi al 18° posto nella classifica degli emolumenti destinati ai tesserati, stilata secondo i dati raccolti ad ottobre 2023 dalle documentazioni presentate in Lega. Risultato finale ottenuto sul campo, quindi, leggermente, ma significativamente, migliore rispetto al budget investito, vista la salvezza relativamente tranquilla, smentendo i pronostici di tanti addetti ai lavori che vedevano il Messina tra le potenziali retrocesse, mentre il rendimento dei singoli e del collettivo ha smentito questo pregiudizio, sfiorando quei playoff che sarebbero stati una ricompensa proporzionata al loro impegno.
LA ROSA DEI TRENTA - Merito degli uomini utilizzati durante questo campionato, in tutto 30, inclusi quelli “tagliati” a gennaio (Ferrara, Tropea, Darini, Buffa, De Matteis, Zammit) che esamineremo distinguendoli per reparto e in ordine di minuti giocati.
PORTIERI –
Ermanno Fumagalli: leader in campo e fuori dal rettangolo di gioco, a fine novembre, quando tutto sembrava precipitare, ci mette faccia, testa ed attributi, dando una mano determinante a rimettere in sesto la barca. Sempre esplosivo tra i pali, più essenziale nelle uscite alte, determinato in quelle basse. Classe 1982, probabilmente questa a Messina è stata la sua ultima stagione agonistica, culminata con il record di presenze in C e la soddisfazione personale di stare, per un paio di minuti, nella stessa partita, con la stessa maglia addosso, di suo figlio Jacopo, compagno di squadra per 4 mesi nel girone di ritorno. Monumentale – Presenze 36, minuti giocati 3240, reti subite 45, ammonizioni 9 – Voto 8 (a prescindere).
Edoardo Piana: gran fisico, carattere un po’ instabile come nella tradizione del ruolo, becca un rosso a Brindisi quando è in panchina, dimostra discrete qualità nelle pochissime occasioni concesse dal titolare. Da rivedere… altrove. Presenze 2, minuti giocati 180, reti subite 4, espulsioni 1 – Voto 6
DIFENSORI –
Marco Manetta: granitico come il suo fisico, affidabile quasi sempre, tranne in alcune occasioni nelle quali si distrae, non risolvendo situazioni leggibili, ma, l’interpretazione della fase difensiva, con l’ordine di aggredire alti gli avversari, non aiuta i calciatori del reparto arretrato. È uno di quegli elementi con scadenza del contratto nel 2025 che dovrebbe comporre la struttura del prossimo anno. Baluardo. Presenze 32, minuti giocati 2825, reti 1, ammonizioni 11, espulsioni 1 – Voto 6,5
Pasqualino Ortisi: inventato da Giacomo Modica come esterno sinistro basso, si ritaglia prestazioni importanti, in certi casi straripanti, perché acquisisce il passo e la convinzione per interpretare al meglio il ruolo. Perde forza, come la squadra, negli ultimi due mesi e scompare a seguito dell’infortunio alla clavicola subito a Castellamare dopo 9’. Chissà se ha trovato la posizione giusta in campo per diventare protagonista, in futuro, nella categoria. Minitheo. Presenze 30, minuti giocati 2329, ammonizioni 5, espulsioni 2 – Voto 6
Federico Pacciardi: stagione con alti e bassi, influenzata da qualche problema fisico, un suo gol a Teramo col Monterosi avvia la risalita biancoscudata, dandogli fiducia per tutto il mese e mezzo successivo, durante il quale consolida la coppia con Manetta. L’infortunio alla schiena lo blocca per 9 giornate e le sue ultime apparizioni non sono esaltanti, toccando il punto più basso nella sfida col Foggia. Incompleto. Presenze 22, minuti giocati 1732, reti 1, ammonizioni 4 – Voto 5,5
Damiano Lia: è uno dei “figli” di Modica, ma subisce un trauma alla caviglia nel match perso in casa col Latina che lo tiene ai box per 10 turni, condizionandolo durante tutto il campionato, perché qualunque sollecitazione dell’articolazione lo costringe a lasciare immediatamente il campo. Sfortunato. Presenze 23, minuti giocati 1538, assist 1, ammonizioni 5 – Voto 6
Vincenzo Polito: non gode di buona stampa e nemmeno dell’entusiasmo da parte dei tifosi, forse soggetti al pregiudizio sul suo status di figlio dell’attuale ds del Bari. Giacomo Modica non se ne cura, lo investe della funzione di prima riserva della difesa dandogli tantissimo spazio in tutte le posizioni della linea arretrata. Da lodare il suo spirito combattivo e la determinazione con cui supera le incertezze e gli errori nelle singole partite non mollando mai e recuperando autostima. Capatosta. Presenze 26, minuti giocati 1535, reti 1, assist 1, ammonizioni 10, espulsioni 1 – Voto 5,5
Giuseppe Salvo: una delle più gradite sorprese di questo campionato, il ragazzo messinese classe 2003 esordisce a Picerno poi qualche apparizione nel novembre nero e la prima da titolare nel derby vinto con il Catania. Da lì, una serie di 7 prestazioni mostruose, soprattutto dal punto di vista fisico e atletico fino al 70’ del match contro la Virtus Francavilla, quando cade nella trappola di una provocazione e si becca il rosso più tre giornate di squalifica. Da lì perde il ritmo acquisito, ma riprende un buon standard di rendimento nelle ultime uscite, fino al meritatissimo premio del gol salvezza contro il Potenza. Freccia giallorossa. Presenze 24, minuti giocati 1494, reti 1, assist 1, ammonizioni 4, espulsioni 1 – Voto 7
Daniel Dumbravanu: a Ferrara lo avevano depositato in magazzino, da dove lo preleva il ds Roma e Modica lo scaraventa in campo da titolare con la Virtus Francavilla al “Franco Scoglio, dopo un paio di giorni dal suo arrivo a Messina. Da allora, il moldavo gioca sempre con i primi undici, dimostrando ottima tecnica unita a buone doti aeree e un discreto piazzamento. Meglio da centrale che nelle ultime partite, in cui il tecnico lo ricicla come terzino sinistro. Promessa. Presenze 14, minuti giocati 1453, ammonizioni 3 – Voto 7
Samuele Zona: è stato il terzino sinistro reperito sul mercato in extremis a gennaio, ma non ha trovato spazio pur dimostrando buone attitudini nelle poche apparizioni, penalizzato anche da una struttura fisica minuta. Panchinato. Presenze 5, minuti giocati 173, ammonizioni 1 – Voto n.g.
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