Dopo la breve sosta in coincidenza con il Natale, domani è già tempo di riprendere il lavoro in casa Messina, anche se le principali attenzioni sono rivolte a quali decisioni prenderà la proprietà, ancora una volta quasi costretta ad intervenire per ricostruire una squadra in grado di mantenere la serie C.
Stesso canovaccio delle precedenti tre stagioni tra i professionisti, quindi, con qualche piccola variazione legata ai punti raccolti nelle prime 20 partite, mai arrivati nemmeno a una media di uno a gara, che, comunque non garantirebbe la salvezza se prendiamo i precedenti storici di questo torneo, con l’aggravante che l’annata 2024-25, almeno nel girone meridionale, ha già due vittime designate per tornare in D (Taranto e Turris), afflitte da penalizzazioni pesanti e un futuro ormai già scritto.
L’unica “novità”, rispetto al passato, è la presenza di una trattativa per la cessione della società, teoricamente ancora aperta con un preliminare siglato dalle parti il 21 novembre, ma affidata a termini e condizioni sconosciute e imperscrutabili, che lasciano, come unica certezza, il mantenimento dell’attuale assetto, con Pietro Sciotto titolare del 100% del capitale del Messina.
Tocca a lui, quindi, decidere, nel più breve tempo possibile, se “promuovere” al ruolo di ds Angelo Costa, avallando la fiducia nei suoi confronti per renderlo operativo dopo il superamento dell’esame per il conseguimento del titolo, secondo le norme federali, ed affidare a lui e al suo mentore Giacomo Modica l’opera di ricostruzione della rosa allestita l’estate scorsa sempre dando carta bianca all’allenatore ed a un direttore sportivo come Peppino Pavone.
Una ulteriore apertura di credito in bianco che non avrebbe appello, considerando l’imminente apertura del calciomercato invernale.
Oppure Sciotto sceglierà una strada alternativa, già percorsa in modo deciso due anni fa, con azioni più soft a fine 2023, quando, con Logiudice e poi Roma direttori sportivi, si affidò ai consigli di una delle agenzie di procuratori più importanti della categoria, la Giò Sport di Giovanni Tateo, acquisendo calciatori adatti alle rimonte poi messe in pratica, seppure grazie ad eventi miracolosi, in ambito sportivo.
Ci sarebbe la terza via di un “affiancamento” da parte di Immacolato Bonina, ipotesi più volte evocata nell’ultimo mese, di cui il patron e l’imprenditore barcellonese hanno discusso, ma per la quale serve una matrice di concretizzazione non facilmente identificabile, visto che la cessione delle quote non è operazione fattibile in tempi brevi, il conferimento di un incarico operativo dovrebbe essere accompagnato da un accordo per reperire immediatamente risorse finanziarie da immettere nelle casse per far fronte a mercato e riorganizzazione, il ruolo di parafulmine non è quello che serve in questo momento e, soprattutto, non si addice all’ex mattatore del calcio e basket barcellonese durante il periodo a cavallo tra vecchio e nuovo secolo.
Altri scenari suggestivi, come l’avvento dei re Magi attirati dalla cometa del brand Messina in corso di creazione da parte dell’amministrazione Basile, appartiene, al momento, ai racconti della tradizione calcistica peloritana, in cui le cordate e le manifestazioni di interesse a mezzo pec fioccano come la neve in Lapponia, durando il tempo dei fuochi di artificio dopo la Vara a Ferragosto.
Le opzioni in campo, attualmente, sono queste, sempre in attesa di sapere se l’AAD Invest Group avrà la carità cristiana, se non la buona educazione, di informare i tifosi del Messina su quali sono le loro intenzioni. Intanto, domani si riprende a lavorare sul campo, a meno di clamorose novità. Il tempo, però, stringe e bisogna decidere:subito.

Sezione: Acr Messina / Data: Ven 27 dicembre 2024 alle 10:58
Autore: Davide Mangiapane / Twitter: @davidemangiapa
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