Chi si rivede! Ci voleva la sconfitta contro la Juventus NG, la seconda consecutiva in uno scontro salvezza, la nona in campionato, per rivedere e riascoltare le parole del direttore organizzativo Angelo Costa, lontano dai riflettori dal ritiro estivo. E nel post-Biella è anche l'unico a essere ottimista e "vedere l'unica nota positiva che la Casertana ha perso in casa e rimane invariato il distacco dalla prima squadra fuori dai play-out". Vero, peccato, però, che sia peggiorata la classifica del Messina, superato anche dalla Juve NG e terzultimo solo per disgrazie altrui. Oltre alla Casertana, grazie anche al Taranto e alla Turris, che sono state penalizzate.
Una situazione che non sembra preoccupare il dirigente, unico rimasto con responsabilità tecniche seppur con titoli in deroga. Che ha parlato del periodo negativo dei giallorossi, dovuto anche alla "mancanza di tranquillità", ha aggiunto Costa che ci ha messo la faccia colmando il lungo silenzio del presidente Pietro Sciotto e del tecnico Giacomo Modica, l'uno e l'altro, responsabili di questo scempio di stagione che non sembra avere appigli. Tra le cause di una serie disastrosa e una classifica deficitaria, secondo Costa, un "clima non ottimale che si vive a Messina che non è una giustificazione ma influisce nel corso delle settimane nel modo in cui lavori e a livello mentale. Sicuramente non abbiamo fatto benissimo", è l'ammissione di Costa, salvo poi guardare il bicchiere mezzo pieno (!) e cioè che la "situazione non è drammatica perché l'anno scorso abbiamo chiuso l'andata con 19 punti e abbiamo perso la prima di andata, restando a 19 punti. Abbiamo un altro slot contro il Potenza per poterci ripetere e fare quanto fatto l'anno scorso, ma quest'anno la quota salvezza sarà più bassa". Grazie sempre alla Casertana che ha perso e alle penalizzazioni, ma il girone di andata, intanto, si è già chiuso con -3 rispetto a un anno fa e sperare che questo Messina possa vincere a Potenza probabilmente è andare oltre l'ottimismo. Purtroppo. Ma saremmo felici di essere smentiti con i tre punti.
Fare paragoni, però, sembra gioco inutile perché, al di là dei tre punti di differenza, è evidente che le scelte in fase di allestimento hanno notevolmente abbassato la qualità, carattere e potenziale della rosa e sperare di ripetere i miracoli salvezza, per il quarto anno consecutivo, è sintomo di chi non sembra avere chiare le difficoltà della squadra in un campionato non eccelso e di chi non impara mai dagli errori del passato, smantellando la squadra a giugno, rivoluzionarla ad agosto e rifarla a gennaio. E poi c'è una situazione societaria completamente diversa, di dismissione annunciata. Senza dirigenti, senza annunciata intenzione di rinforzare la squadra. Anzi le impressioni sembrano andare in tutt'altra direzione.Speriamo di sbagliarci anche in questo senso.
Intanto c'è lo "sfogo" di Costa da registrare, anche contro chi "contesta" o "insulta", i protagonisti, dentro e fuori il campo, dell'annata giallorossa perché così "non si vuole il bene del Messina". Senza capire che la contestazione nasce dal troppo bene per una squadra che rappresenta la città e che non offre prestazione e risultati, dentro e fuori il campo, all'altezza di un campionato professionistico. Per non parlare degli aspetti logistici o del settore giovanile...
È un Messina che si sente sotto attacco a livello mediatico, "poco tranquillo e isolato", condizioni create anche da chi questa società e squadra l'ha costruita e rappresenta, non solo da presunti fattori esterni che hanno fatto e faranno sempre parte del gioco. Per lasciare tranquilla la squadra non si può parlare del mister, in silenzio da mesi, perché offeso dalla messa in discussione post-disfatta di Avellino. Da questi signori siamo rappresentati oggi.
Non si può parlare della scadenza imminente (16 dicembre) dei pagamenti sui quali - ha aggiunto Costa con il condizionale tanto per tranquillizzare l'ambiente - "non ci dovrebbero essere problemi", lasciando lui stesso dubbi. Che sarebbe normale avere, visto un preliminare di vendita "pendente" e del quale non si è saputo più niente. Silenzi, come quelli che hanno caratterizzato una "trattativa fantoccio", voluta dall'attuale proprietà, scartando altre. E le colpe di chi saranno? Sempre della stampa o dei tifosi rei di muovere le acque per provare a dare speranze di salvezza al Messina. Che vanno assottigliandosi ogni giorno che passa.
Metterci la faccia significa assumersi delle responsabilità, non tornare sul 6-0 di Avellino (altra figuraccia) a distanza di oltre un mese per difendere la posizione di Modica, secondo Costa indiscutibile e saldo in panchina. Mentre tutte le altre squadre di bassa classifica, ma non solo, hanno già cambiato guida tecnica, alcune anche più volte. Qui non si può nemmeno prendere in esame la situazione, i motivi sono facilmente ed economicamente intuibili, sia che si tratti di dimissioni che di esonero...
Il vero problema, secondo il direttore organizzativo al quale a quanto pare sarà affidato anche il mercato di dicembre (...) è che la piazza e la stampa non lasciano lavorare tranquillamente la squadra. "Il campionato finisce il 27 aprile", ha concluso Costa, chiedendo pazienza. Pazienza, Messina ne ha avuta abbastanza sopportando sette stagioni e mezza così, ma c'è un limite. Ma soprattutto prende il sopravvento la paura di affondare definitivamente, perché mentre si aspetta aprile, Messina potrebbe trovarsi in Serie D e vediamo, qualora dovesse accadere, chi ci metterà la faccia e chi scapperà attribuendo le colpe agli altri. Il gioco più facile.
Saranno lunghi mesi di sofferenza e di preghiera per un altro miracolo che non faccia perdere la serie C al Messina. Solo la fede sembra poter accompagnare il tifoso messinese, "benedetto e protetto". Che di faccia e orgoglio ne ha da vendere, come dimostrato dagli oltre 400 (senza club organizzati, altrimenti sarebbero stati molti di più) splendidi sostenitori giallorossi presenti ieri a Biella con amore autentico. Unica nota lieta (altro che Casertana...) in un'annata lasciata in balia di chi non sembra avere idea, come confermano i risultati e non solo.
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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