Simone Banchieri si presenta alla stampa, in perfetto orario, prendendo posto nella sala stampa “Mino Licordari”, insieme al presidente Stefano Alaimo:  “Alla squadra mancava un tassello importante come il mister – dice Alaimo – Già a Caserta abbiamo visto qualcosa di nuovo sia con gli acquisti che con l’impronta del mister, pur essendo arrivato con noi da poche ore. Cosa aggiungere? Speriamo di fare bene.”

Il tecnico torinese, 50 anni, ribadisce un concetto già espresso nelle brevi dichiarazioni rilasciate prima e dopo la gara del “Pinto” : “Per me è un privilegio allenare il Messina. In 5 minuti ho trovato accordo per salvare questa squadra che rappresenta una città di grande prestigio nel calcio italiano. Ci tengo, innanzitutto, a dire che chi c'era prima ha dato l'anima. Ringrazio Giacomo Modica, perché so quanto ci teneva a far bene qui, dati i legami profondi con Messina. Non so cosa sia successo fino a quando sono arrivato io, ma adesso conta poco, perché dobbiamo focalizzarci tutti sull’obiettivo della salvezza. Ho trovato ragazzi disponibili, volitivi, un club che ci deve mettere a disposizione quello che serve e, in queste prime ore, si è prodigato per non farci mancare assolutamente nulla. Fin dai primi attimi con la squadra ho detto loro che voglio giocatori pronti a sputare sangue in campo per questa maglia e già ho notato l’atteggiamento giusto sabato scorso. Ora dobbiamo lavorare guardando avanti, ma, intanto, si parte già dalla consapevolezza che io, il direttore, il presidente e tutto l’organigramma siamo in completa sintonia su cosa serve per portare a termine questa impresa sportiva.”

Banchieri non si sottrae nell’indicare quali siano i reparti della squadra sui quali si interverrà ulteriormente in questa ultima settimana di calciomercato: “Dobbiamo migliorare quello che è migliorabile; quindi, ci vorranno dei profili forti in difesa e in attacco, mentre a centrocampo potremmo restare così e il portiere va bene. Il direttore sa le caratteristiche dei calciatori da prendere con l’obiettivo di alzare il livello dell’organico. Frisenna? Fin quando è a Messina, sarà a disposizione, poi non è detto che andranno via tutti coloro i quali hanno espresso il desiderio di cambiare aria. Quindi, si dovranno fare tutta una serie di considerazioni prima di fare delle cessioni."

Il tecnico esprime in modo molto partecipato le motivazioni che lo hanno portato ad accettare la proposta del Messina: “La passione primordiale che mi guida da quando ero ragazzino. Volevo allenare in un posto come questo, con una tradizione calcistica così importante e in uno stadio tanto bello. Il Messina lo ammiravo da piccolo, dai tempi di Franco Scoglio o Totò Schillaci, gente che ha fatto la storia del calcio italiano, grazie anche al fatto di essere cresciuti qui. La tradizione conta, e, per questo, non ho preso in considerazione altre chiamate. Poi, io conosco bene questa parte del nostro Paese, perchè sono nato da genitori calabresi e, quindi, vengo abbastanza spesso da queste parti. So che si tratta di un impegno difficile, ma io mi sveglio la mattina con la voglia di affrontare le sfide, e, in questo ambiente, la passione per il calcio si percepisce non appena si sbarca in città.”

Quale sarà il punto di appiglio sul quale poter costruire la salvezza? “Innanzitutto, dobbiamo crederci, lavorerò principalmente sulla testa dei ragazzi per trasmettere a tutti loro la mia convinzione di riuscire in questa impresa sportiva. Poi, senza piaggeria, ma servirà l’aiuto di tutte le componenti, oltre al club anche la stampa, i tifosi, che so essere particolarmente vicini alle sorti della loro maglia. Sul modulo tattico, non mi è mai piaciuto legarmi a numeri, preferisco parlare delle caratteristiche dei singoli trasferite al collettivo. A Novara, dove siamo riusciti ad arrivare a una semifinale playoff qualche stagione fa, applicavamo il 4-3-2-1 ma perché avevo uomini con determinate peculiarità. Qui potremmo anche avere questo riferimento di massima, partendo dal presupposto che i tre attaccanti giochino vicini tra di loro e, soprattutto, si abbia l’atteggiamento giusto in ogni partita. Ai ragazzi ho già detto che, a secondo di quello che capiterà in ogni singola gara, potremmo utilizzare almeno altri due moduli, uno con la difesa a 5, l’altro più offensivo. Ma sul mercato reperiremo uomini in grado di adattarsi alle situazioni per ottenere il massimo risultato possibile. Una cosa è sicura: chi non crede nella nostra salvezza, non farà parte di questo gruppo.”

Banchieri, poi, affronta alcuni temi che hanno diminuito l’attrattività di Messina come piazza calcistica: “Non so cosa abbiano pensato i miei colleghi o i calciatori che hanno rifiutato di venire qui. Purtroppo, nel calcio vale tanto la propaganda, ma io so solo che, il pomeriggio nel quale mi hanno contattato presidente e direttore, ero a scuola con mia figlia, non ho esitato un attimo ad accettare e non mi vergogno a dire sia stato quello il giorno più felice degli ultimi 15 anni. Le strutture per gli allenamenti mi sembrano ottime, ieri abbiamo potuto anche fare qualcosa qui al S.Filippo per prendere contatto con questo meraviglioso impianto e anche a Bisconte c’è un campo in sintetico di ultima generazione, quindi non ci sono assolutamente problemi, da questo punto di vista. La società si sta prodigando per non farci mancare nulla.”

Infine, un accenno all’impegno casalingo contro il Latina, sabato prossimo alle 15 al “Franco Scoglio”: “E’ inutile nascondersi dietro un dito, queste partite valgono sei punti, non c’è dubbio. Una gara fondamentale per il nostro cammino e, già da ieri ci siamo focalizzati solo su questo. Non possiamo sbagliare e sono fiducioso che ce la faremo”

Sezione: Acr Messina / Data: Lun 27 gennaio 2025 alle 15:43
Autore: Davide Mangiapane
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