Messina in una fase delicata, di difficoltà oggettiva. Terzultimo in classifica ma con il Taranto che pare destinato alla scomparsa e la Turris a seguirlo presto. Servirà un'impresa per raggiungere quantomeno i playout, anche alla luce della penalizzazione che l'Acr riceverà per i contributi non pagati. Ma anche per quelli che verranno tolti proprio per la scomparsa delle due che stanno sotto.

Serve un vero miracolo, ma guai a mollare! Eppure da diversi fronti sembra regnare il pessimismo. AAD Invest attende lo sblocco di ipotetici fondi per proseguire il proprio progetto, fatto di tante parole e annunci ma per i quali saranno necessarie soprattutto risorse. Arriveranno? Difficile dirlo, però passano i giorni ed è piombato il silenzio. E anche guardando alle esperienze pregresse di Doudou Cissè e amici, c'è poco da sorridere. Dopo una settimana di mutismo, il presidente Stefano Alaimo si è rivisto solo dal notaio Silverio Magno, convocato dal sindaco Federico Basile, per ribadire che loro non mollano anzi rilanciano. Dopo la pec che rassicurava sui soldi in arrivo e lo sblocco dei conti. Sarà!!! La piazza, dopo i passaggi a vuoto su contributi e prima quota d'acquisto,  stenta a crederci.

E allora cosa si fa? L'alternativa al momento è un ritorno di Pietro Sciotto, scongiurato dai più e malvisto dallo stesso diretto interessato. L'obiettivo sarebbe imboccare la "terza via" che passa dall'ex presidente, ora al 20%, che potrebbe far valere il proprio diritto di recesso dal contratto notarile, riaprendo la partita. Con la possibilità, magari col tramite del sindaco, di trovare qualche altro soggetto che porti la barca in salvo. Basile non si rifugi nel carattere privato dell'accordo, perché l'interesse è collettivo e passando ancora i giorni senza che l'impasse si sblocchi, vorrebbe dire rischiare troppo. Quindi continui a insistere. 

Ma è così vicino il "fallimento" così come si scrive e tanto si vocifera in città? Partiamo dal dire che fallimento non è la parola giusta. Una cosa è la scomparsa dai quadri federali per gravi e ripetute inadempienze (come sta accadendo al Taranto, comunque da mesi in piedi in condizioni drammatiche), un'altra è il procedimento di chiusura di una società, che segue binari extra-sportivi. In questo momento, né nell'uno né nell'altro caso il Messina è vicino all'ipotesi di fallimento. Federalmente ha "solo" saltato una scadenza, per quanto sia pesante perché comporterà sanzioni sulla classifica. Vedremo se riparerà a questa mancanza e cosa farà con  le prossime rate (come il "salva-calcio" che scade oggi). Extra-campo, poi, per chiudere battenti il processo passa da decreti ingiuntivi dei creditori, attualmente non sussistenti. E a seguire, da un tribunale che valuta eventuali istanze. Procedimenti con tempi lunghissimi.

In sintesi, è sicuramente giusto far suonare l'allarme, considerato che AAD continua a generare dubbi sulla propria solidità e stabilità alla guida del timone giallorosso e quindi rischia di far saltare il banco a lunga gittata. Ma l'Acr ad oggi riesce a rispondere ai bisogni "primari"; tanto che la trasferta di Monopoli è stata già regolarmente organizzata, peraltro con l'andata in aereo (per comodità e per restringere i tempi di spostamento, mentre il ritorno sarà in pullman). 

Sezione: Acr Messina / Data: Ven 28 febbraio 2025 alle 10:27
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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