Finita la seduta del sabato al "Marullo", Simone Banchieri parla con i cronisti alla vigilia di Messina-Catania, partendo proprio dal fascino del derby: "Una partita importante, sappiamo quanto conta per i tifosi e quindi occorre prestare attenzione a tanti aspetti, ma siamo preparati e pensiamo solo a fare risultato per dare soddisfazione a chi ci sostiene. I connotati ambientali del derby contano, non dimentichiamoci che il Catania è stato costruito per vincere il campionato. Ma noi dobbiamo guardare a noi stessi, raggiungendo i playout per centrare quella che sarebbe una vera impresa sportiva, cioè la salvezza, e, per farlo, dobbiamo vincere questa sfida"

Tante le difficoltà ambientali, ma Banchieri si sofferma su quelle derivanti dall'infermeria e dagli infortuni: "Ingrosso manca da 25 giorni, Chiarella da un mese, cerchiamo di recuperare Buchel, che ho dovuto sostituire contro l’Avellino proprio per le sue condizioni precarie, dandogli pochi minuti in campo a Cava, e speriamo di poterlo avere disponibile contro il Catania. Se non ci riusciamo, sappiamo come fare, come ci è già capitato più volte nelle ultime settimane, dove abbiamo dovuto far fronte a tante assenze, oltre quelli che ho già citato per infortunio, anche gli squalificati, tra i quali ritorna un elemento molto importante come Tita Krapikas e poi avremo Lia, ottimo mercoledì scorso malgrado avesse sulle gambe solo tre allenamenti, mentre dovremo valutare le condizioni di Gyamfi, sostituito dopo 20’ nell’ultimo turno. Andrà in campo chi sta meglio, mentre purtroppo faremo a meno di chi non sta bene, ma siamo pronti ad ogni evenienza."

Il tecnico piemontese dedica alcune considerazioni importanti su Luciani, autore di una pregevole prova a Cava, condita da una tripletta: "Pierluca è un giocatore forte, di prospettiva, era fondamentale, nella mia visione di squadra, fin da quando sono arrivato, poi ha avuto un infortunio prima di Benevento, con il taglio del piede, durante l’allenamento e, da lì in avanti, abbiamo dovuto recuperarlo. Lui è un centravanti, lo fa bene, attacca la profondità facendolo benissimo, poi abbiamo attaccanti con altre caratteristiche, tutti importanti, come Costantino, De Sena, Dell’Aquila, Tordini, ma Luciani riempie l’area, è forte di testa, una cilindrata elevata nelle gambe. Sono qui per trovare soluzioni ed a Cava ha reso al massimo, il rammarico è non essere riusciti a concretizzare di più in modo da raccogliere tre punti."

Infine, Banchieri non manca di sottolineare quanto si senta coinvolto personalmente e professionalmente in questo suo impegno sulla panchina del Messina: "Io sono venuto qui perché le emozioni di allenare in questa piazza valgono di più dell’aspetto economico, del contratto pluriennale che avevo fino al 2026 con la Vis Pesaro, al quale ho rinunciato per arrivare in un club storico, in una città bellissima, e non me ne pento assolutamente perché, per me, il calcio vero è questo. Conta, ovviamente, avere lo stipendio ogni mese, ma il mio lavoro è fatto di passioni, le farfalle che senti nello stomaco prima di una partita importante, la soddisfazione di vedere i ragazzi della tua squadra rincorrere con voglia avversari e conquistare il pallone, esultare per un gol, tutto questo vale più di ogni altra cosa. Per questo, non mi pento della mia scelta e la ripeterei mille volte, sono orgoglioso di allenare il Messina, anche se sono stato in altre piazze con una loro storia più che dignitosa. Questo mi dà fiducia, responsabilità, ma anche la soddisfazione di rappresentare una tifoseria, una maglia e una città così importante."

Sezione: Acr Messina / Data: Sab 15 marzo 2025 alle 23:19
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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