Speranza americana per il Messina: se sono rose fioriranno. La trattativa è in corso, tra scambio di documenti e valutazioni economiche. Il rappresentante italiano del gruppo statunitense, come riportato oggi da "Gazzetta del Sud", è Francesco Borgosano, manager ed esperto nel campo della programmazione gaming, ceo e co-fondatore della Huddle. Profilo che, grazie allo sviluppo della start up, vanta collaborazioni importanti e non solo negli Usa. Al momento fungerebbe da mediatore, ma affidabile talvolta fa rima con rassicurante. Vedremo, si spera al più presto, senza vane esaltazioni. Ma sapere che c'è un messinese che s'interessa al Messina, è già un segnale. 

L'operazione si è sviluppata negli ultimi giorni nel riserbo delle parti, per cercare di capire se si potrà giungere alla chiusura. Questo, dipenderà anche dalla figura di Pietro Sciotto, rimasto socio al 20% ma che in qualche modo potrebbe rivalersi rispetto alle dinamiche del club. Attraverso la clausola rescissoria per il mancato saldo della quota d'acquisto dell'80% di AAD, oppure esercitando il diritto di prelazione sulle stesse quote. O ancora, avanzando causa alla AAD per il mancato versamento di cui sopra. Insomma, servirà sicuramente chiarezza prima del closing. Ma si sta cercando comunque di portare avanti la missione, anche capendo quale possa essere la cifra pattuita per fare venire fuori l'inadempiente AAD. Vedremo quali sblocchi avrà questo procedimento, ma ci sarebbero stati contatti diretti anche con Doudou Cissè, ceo di AAD, letteralmente scomparso dopo tutte le promesse fatte in una conferenza che ora va riconsiderata piena di bugie e suggestioni inesistenti.

Sul territorio c'è sempre Stefano Alaimo, presidente formale, che cerca in qualche modo di sopperire ai tanti "buchi" che man mano si vanno presentando. Come quello della formazione Primavera che abbandonata a se stessa dai precedenti gestori, non partirà probabilmente per Arezzo e rinuncerà all'impegno. Un'altra cattiva figura, in una stagione disastrosa anche per il settore giovanile. Intanto scade il termine per la presentazione dei documenti alla Commissione della Covisoc  (Coaps) che si occupa di accertare solvibilità e "fedina amministrativa" dei nuovi proprietari: si rischia un nuovo deferimento, che potrebbe anche puntare a penalizzazioni (ma non è scontato).

Ecco perché non c'è tempo da perdere. Ha fatto bene la "Gazzetta" a pubblicare il nome del rappresentante, nascondersi non ha più senso. Anche perché cosa c'è da perdere? Se il gruppo che si sta interessando al Messina ha le carte in regola, verrà sicuramente appoggiato dalla piazza, che vuole e chiede proprio di svoltare dopo mesi di sofferenza. Se invece si tratta di un altro bluff, salterebbe (meglio per tutti) prima dell'ennesima illusione. Come accaduto con AAD che per mesi è rimasta nell'anonimato se pur elogiata nei comunicati dalla proprietà Sciotto come "soggetto della svolta". E invece, così continuando, rischia di diventare quello del funerale. Questo è più importante di qualsiasi interesse personale. Il Messina è il bene comune: non lo è sicuramente il protagonismo di qualcuno o le segrete trame di altri.

Sezione: Acr Messina / Data: Ven 14 marzo 2025 alle 14:30
Autore: MNP Redazione / Twitter: @menelpallone
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